Segnalazioni

How much does the US public value equity in health? A systematic review

Khor S, Elsisi ZA, Carlson JJ

Value Health 2023; 26 (3): 418-426

Numerosi studi nell’ambito del contesto statunitense sostengono l’esigenza di incorporare formalmente le preferenze della società per l’equità nella salute nel processo decisionale. Tuttavia, non è chiaro che cosa significhi equità nella salute per la popolazione generale statunitense e in che misura essa sia apprezzata.

Questo studio, attraverso una revisione sistematica della letteratura, mira a riassumere e valutare qualitativamente le evidenze pubblicate sulle preferenze del pubblico statunitense per l’equità nella salute e la sua disponibilità a scambiare l’efficienza con l’equità.

In accordo con le linee guida metodologiche esistenti per la conduzione di review sistematiche della letteratura e metanalisi, sono stati interrogati i motori di ricerca MEDLINE ed Embase per le pubblicazioni peer-reviewed su questo argomento effettuate prima di febbraio 2021. Sono stati inclusi articoli in lingua inglese incentrati sulle preferenze relative al trade-off efficienza-equità in base allo stato socioeconomico, alla razza, alla disabilità o al carico di malattia.

Sono stati selezionati 14 studi in un arco temporale di 25 anni. Solo 4 si sono concentrati sull’allocazione delle risorse tra i gruppi sociali. Sono state studiate tre nozioni distinte di equità: 1. equa distribuzione delle risorse, 2. priorità ai meno abbienti, 3. parità di salute raggiunta.

Dall’analisi è emersa una modesta propensione a favorire un’equa distribuzione delle risorse e la volontà di sacrificare l’efficienza per migliorare l’equità. La priorità ai meno abbienti è stata oggetto di uno studio relativamente minore e ha ricevuto un sostegno limitato. Tuttavia è stata preferita quando le risorse erano scarse e dovevano essere allocate tra i gruppi sociali o quando i partecipanti venivano informati sulle origini fondamentali delle disuguaglianze di salute. La parità nei risultati di salute, invece, è stata la meno studiata, ma è emersa come un aspetto significativo per gli intervistati.

Nonostante il contributo di questo lavoro, la letteratura che valuta la comprensione e le preferenze del pubblico statunitense nei confronti dell’equità è ancora fortemente limitata dalla mancanza di rigorosi studi quantitativi e dalla selezione eterogenea degli attributi e delle definizioni di equità.

How does exposure to covid-19 influence health and income inequality aversion?

Asaria M, Costa-Font J, Cowell F

Soc Choice Welf (2023). https://doi.org/10.1007/s00355-023-01460-8

Le preferenze rispetto alle disuguaglianze svolgono un ruolo importante nella società moderna: paesi con una maggiore avversione alla disuguaglianza potrebbero dare la priorità a interventi redistributivi. L’avversione alla disuguaglianza riflette una preoccupazione individuale rispetto alla distribuzione del benessere nella società. Il grado di avversione alla disuguaglianza di una persona rappresenta il suo giudizio sulla misura in cui la società dovrebbe sacrificare il benessere per ottenere una distribuzione più equa.

Dato che i cambiamenti nei bisogni e nelle circostanze delle persone derivanti da fattori esogeni (shock) possono modificare la loro tolleranza alla disuguaglianza, questo studio si concentra sugli effetti della pandemia da covid-19. Gli autori provano a svelare il meccanismo causale che determina gli atteggiamenti nei confronti delle disuguaglianze di reddito e di aspettativa di vita.

Lo studio dell’avversione alle disuguaglianze di salute e di reddito è condotto in relazione a tre paesi europei (Regno Unito, Germania e Italia), ai suoi fattori determinanti e, in particolare, agli effetti dell’esposizione a tre tipi di shock specifici conseguenti al covid-19 che influenzano lo stato occupazionale degli individui, il loro reddito e la loro salute.

I dati utilizzati nell’analisi provengono da sondaggi effettuati nei tre paesi su un campione rappresentativo di individui, per studiare l’atteggiamento verso le disuguaglianze. Le interviste online sono state effettuate su un campione di adulti dal 29 al 31 gennaio 2016 e dal 15 al 19 maggio 2020.

Il sondaggio del 2020 è stato condotto durante le fasi iniziali della pandemia di covid-19 nel Regno Unito, in Germania e in Italia e ha adeguato i risultati tenendo conto di una serie di differenze interpersonali, tra cui: avversione al rischio (le persone che amano il rischio tendono a essere meno avverse alla disuguaglianza), reddito (le persone che stanno meglio tendono a essere meno contrarie alla disuguaglianza), età (i giovani sono meno contrari alla disuguaglianza) e istruzione (le persone più istruite tendono a essere più contrarie alla disuguaglianza).

I risultati dell’analisi documentano un incremento significativo dell’avversione alla disuguaglianza nei domini del reddito e della salute. Tuttavia, l’avversione alla disuguaglianza è più alta nel dominio del reddito che nel dominio della salute. Inoltre, troviamo che l’avversione alla disuguaglianza in entrambi i domini cresce con l’età e l’istruzione e diminuisce con l’aumentare del reddito e della propensione al rischio. Le persone direttamente esposte a gravi shock sanitari durante la pandemia hanno generalmente mostrato livelli inferiori di avversione alle disuguaglianze in entrambi i domini. Infine, l’avversione alla disuguaglianza era significativamente più alta tra le persone esposte a un rischio più elevato di mortalità per covid-19 che hanno subito gravi shock sanitari durante la pandemia.

Decomposing social risk preferences for health and wealth

Attema AE, L’Haridon O, van de Kuilen G

J Health Econ 2023; 102757

Come illustrato dalla recente pandemia da covid-19, l’aumento della mobilità economica negli ultimi decenni ha comportato un maggiore livello di esposizione degli individui a vari rischi sociali. La distribuzione di tali rischi non è uniforme nelle popolazioni: ad esempio, la pandemia da covid-19 ha esposto le società a notevoli rischi per la salute e per il reddito, che sono stati sostenuti principalmente dagli anziani e dai non pensionati. Progettare politiche pubbliche efficaci per gestire correttamente i rischi sociali richiede un’accurata comprensione delle preferenze della società verso il rischio e la disuguaglianza, cioè delle preferenze verso il rischio sociale. Questo studio riporta i risultati di un esperimento sul campo artefattuale progettato per misurare la prevalenza dell’avversione verso i rischi sociali su larga scala su un campione demograficamente rappresentativo. Più specificamente, si identificano le preferenze di rischio sociale per il reddito e la salute nel dominio dei guadagni e delle perdite e si scompone l’attitudine verso le stesse in quattro diverse dimensioni: rischio individuale, rischio collettivo, disuguaglianza ex ante, disuguaglianza ex post.

Lo studio è stato condotto su un campione di 1.600 individui, rappresentativi della popolazione danese (LISS panel), che hanno compilato un questionario online nell’aprile 2020. I risultati dell’analisi mostrano che l’avversione al rischio e alla disuguaglianza in termini di salute e ricchezza è la preferenza media nei domini dei guadagni e delle perdite. Una scomposizione parametrica dell’avversione al rischio e alla disuguaglianza mostra che gli intervistati sono contrari alla disuguaglianza ex post ed ex ante in termini di salute e ricchezza per guadagni e perdite. Allo stesso modo, gli intervistati sono avversi al rischio collettivo, ma neutrali al rischio individuale. Questo evidenzia l’importanza di considerare diverse componenti delle preferenze di rischio sociale nel disegno delle politiche pubbliche.

Collective negative shocks and preferences for redistribution: evidence from the covid-19 crisis in Germany

Bellani L, Fazio A, Scervini F

J Econ Inequal 2023; 21: 381-403

La distribuzione del reddito e della ricchezza varia notevolmente da paese a paese e parte di questa eterogeneità può essere spiegata da una differenza nelle preferenze per la redistribuzione perché il sostegno degli individui alla redistribuzione del reddito influenza in modo cruciale l’attuazione delle politiche redistributive. Tuttavia, le preferenze per la redistribuzione dipendono da diversi fattori, come l’interesse personale, le preoccupazioni rispetto all’equità, la fiducia nelle istituzioni e fattori macroeconomici.

Per approfondire ulteriormente come tali preferenze possano cambiare, questo lavoro studia l’impatto di uno shock negativo (il covid-19) che colpisce tutti gli strati della popolazione sulle preferenze per la redistribuzione.

Precedenti lavori suggeriscono che tali eventi inaspettati influenzano l’atteggiamento delle persone nei confronti della redistribuzione attraverso driver differenti. Innanzitutto, gli shock negativi modificano i giudizi normativi delle persone. Inoltre, le preoccupazioni sull’equità e le convinzioni sulla fortuna e sul merito influenzano le preferenze per la redistribuzione. Tendenzialmente, se le persone credono che la disparità di reddito sia il risultato di un processo equo e meritocratico, è meno probabile che sostengano la redistribuzione. Al contrario, se le persone credono che la disuguaglianza sia dovuta a cause al di fuori del controllo degli individui, richiedono una maggiore redistribuzione.

Un altro driver delle preferenze redistributive è l’assicurazione contro gli shock del lavoro o del reddito: le persone richiedono una maggiore redistribuzione di fronte a un probabile shock di reddito (negativo), ma tale attitudine si attenua se il rischio è moderato. Infine, la fiducia nelle istituzioni sembra giocare un ruolo fondamentale: le persone sostengono la redistribuzione del reddito se hanno sufficiente fiducia nel governo. La gestione di crisi impreviste rappresenta una sfida per le istituzioni politiche e le persone potrebbero diffidare delle istituzioni se ritengono che crisi di questo tipo siano mal gestite.

Utilizzando i nuovi dati di un sondaggio panel a tre rilevazioni condotto in Germania tra maggio 2020 e maggio 2021, l’articolo esamina l’impatto di uno shock negativo che colpisce tutti gli strati della popolazione (pandemia da covid-19) sulle preferenze per la redistribuzione. Sfruttando il cambiamento plausibilmente esogeno nella gravità del tasso di infezione a livello di contea, lo studio mostra che, contrariamente ad alcune aspettative teoriche, a seguito di una crisi più grave, gli intervistati esprimono minor sostegno alla redistribuzione. Questo fenomeno non è guidato da una diminuzione dell’avversione alla disuguaglianza, ma potrebbe essere influenzato dal livello di fiducia degli individui intervistati nelle istituzioni.

An experimental investigation of social risk preferences for health

Attema AE, L’Haridon O, van de Kuilen G

Theory Decis 2023. https://doi.org/10.1007/s11238-023-09928-w

Nel dominio della salute, le relazioni tra le preferenze verso il rischio e la disuguaglianza, ossia le preferenze individuali verso il rischio sociale, sono ancora in gran parte inesplorate. Inoltre, i pochi studi esistenti riguardano principalmente l’avversione al rischio e le preferenze verso le disuguaglianze di salute, ma non considerano attitudini al rischio di ordine superiore come la prudenza o la temperanza. Tuttavia, la conoscenza dell’intero spettro dell’attitudine al rischio in un contesto sociale è cruciale nell’approccio teorico al benessere sociale così come alle politiche redistributive. Per esempio, quando alcuni membri di una società affrontano un rischio di fondo, un rischio di ordine superiore, le preferenze per il rischio sociale sono importanti per giustificare un’ulteriore redistribuzione verso alcuni gruppi a scopo cautelare.

In questo articolo si utilizza la tecnica di ripartizione del rischio di Eechoudt, Rey e Schlesinger (2007) per studiare le preferenze di rischio di ordine superiore anche per la salute degli altri, così come le preferenze ex ante ed ex post per le disuguaglianze in distribuzioni sociali rischiose e la loro interazione.

È stato condotto un esperimento su un campione di studenti universitari. L’evidenza a supporto dell’attitudine alle disuguaglianze ex post è molto più debole di quella a supporto dell’avversione alle disuguaglianze ex ante. Poiché l’avversione alla disuguaglianza ex ante risulta non correlata alla propensione individuale al rischio, lo studio mostra come le forme semplici di utilitarismo non siano rilevanti per catturare il giudizio individuale del rischio sociale rispetto alla salute. Infine, l’indagine sulla distribuzione precauzionale, che si verificherebbe quando un particolare gruppo nella società soffre di un particolare rischio per la salute di fondo, mostra una sostanziale polarizzazione di preferenze.

A cura di Silvia Coretti